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Il tendine d’Achille, situato nella parte posteriore della gamba (collega il muscolo del polpaccio al calcagno), è il tendine più spesso del corpo umano e può sopportare elevati livelli di forze di trazione. Nonostante sia il tendine più forte del nostro corpo, il tendine d’Achille è quello che si rompe più comunemente. Le lesioni si verificano in genere tramite un meccanismo di accelerazione in cui l’anca ed il ginocchio si estendono (gamba dietro il centro del corpo) ed il tendine d’Achille si allunga rapidamente a causa di un improvviso aumento del movimento della caviglia in dorsiflessione che porta alla rottura del tendine. Oltre a questo meccanismo, le lesioni di questa struttura possono essere causate da cambi di direzione, salti ed atterraggi o da un trauma diretto al tendine stesso. A causa della natura di queste lesioni, le rotture del tendine d’Achille sono spesso riportate in sport multidirezionali o di salto, in cui è presente un numero significativo di azioni ad alta intensità. Le rotture del tendine d’Achille si verificano prevalentemente in soggetti che praticano raramente sport, alternando periodi di inattività ad attività fisiche ad alta intensità (ad esempio: calcio, basket, tennis, ecc.), il cosiddetto “guerriero del fine settimana”. In generale, questi pazienti tendono ad avere una scarsa capacità del tendine di resistere agli stress (spesso associato a ridotta mobilità, forza, qualità del movimento e decondizionamento) il quale improvvisamente viene sovraccaricato da un aumento dell’attività fisica, che porta all’infortunio a causa della sua incapacità di far fronte al livello di forze a cui è stato esposto. I pazienti in genere riferiscono di aver percepito un “pop” che è spesso descritto come la sensazione di essere stati colpiti nella parte inferiore della gamba. Dolore localizzato nella zona lesa, incapacità di stare in punta di piedi (flessione plantare della caviglia), funzionalità ridotta, ed una potenziale deformità della zona inferiore della gamba (visibile gap tendineo e retrazione del ventre del muscolo del polpaccio) sono altri sintomi spesso riportati dal paziente dopo la lesione.
La gestione dei pazienti affetti da rottura del tendine d’Achille è ancora oggetto di discussione nella comunità medica, con sia la gestione chirurgica che quella conservativa considerate valide opzioni. Il trattamento non-chirurgico è spesso preso in considerazione in caso di rotture parziali, o lesioni recenti a tutto spessore, in cui il tendine ed il ventre muscolare del polpaccio non sono significativamente retratti. In questi casi, un tempestivo intervento non-chirurgico che consiste nell’implementazione di uno tutore ortopedico che avvicini le due estremità del tendine (piede in flessione plantare), limitandone lo stress e facilitandone il processo di guarigione (con l’implementazione aggiuntiva di stampelle) può essere preso in considerazione. Il protocollo progredisce con un graduale incremento del movimento consentito della caviglia nell’arco di più settimane, combinato con la riabilitazione per preservare il più possibile la funzionalità. Quando la gestione conservativa non è un’opzione possibile (ad esempio nelle rotture complete del tendine di vecchia data con significativa retrazione del polpaccio), l’intervento chirurgico ha la funzione di riparare il tendine rotto attraverso l’implementazione di diverse tecniche, che vengono sempre discusse tra il paziente e lo staff medico-chirurgico. Dopo l’intervento, un protocollo di protezione (tutore e stampelle) e recupero graduale della mobilità, simile a quello implementato per l’approccio non-chirurgico, verrà implementato. Indipendentemente dalla strategia di gestione utilizzata, il nostro consiglio è di ricercare assistenza medica presso una struttura specializzata che possa prendersi cura del tuo completo processo di recupero dall’inizio, poiché pratiche scorrette nella fase iniziale (ad esempio un inizio tardivo della riabilitazione, mobilizzazione aggressiva precoce, ecc.) possono influenzare significativamente il processo di recupero ed esporti a potenziali complicazioni (elongazione del tendine, deficit di mobilità, ecc.). In Isokinetic, dopo essere stati visitati da uno dei nostri medici specialisti, ti verrà prescritto un piano di riabilitazione su misura per le tue condizioni. La riabilitazione si svolgerà in quattro ambienti diversi, la piscina, la palestra, la sala di analisi ed ottimizzazione del movimento, ed il campo. Lavorerai con un team di riabilitazione specializzato che ti aiuterà a ridurre al minimo i tuoi sintomi e recuperare la mobilità (in piscina e palestra), a migliorare la tua forza e resistenza muscolare (in palestra), a ripristinare un eccellente qualità di movimento ed esplosività (nella sala di analisi del movimento), ed infine, a ritornare a praticare il tuo sport ed attività della vita quotidiana dopo aver completato la riabilitazione sul campo per massimizzare la tua performance e prevenire recidive.
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