Isokinetic ha messo a punto un metodo unico ed esclusivo che si basa su 5 fasi:
Ogni fase è strettamente legata all’altra e può essere effettuata in parziale sovrapposizione con le fasi successive o con quelle precedenti.
Questa sequenza permette a te e al tuo Medico di monitorare più facilmente i progressi compiuti e di definire gli obiettivi successivi.
Le fasi non sono definite da limiti temporali, poiché il tempo necessario al raggiungimento degli obiettivi è diverso da paziente a paziente.
La prima fase è quella dedicata alla risoluzione del dolore, del gonfiore e in generale delle problematiche dello stadio più acuto, come può capitare in un infortunio appena occorso o subito dopo un intervento chirurgico.
Il Rieducatore può avvalersi alternativamente di terapie strumentali e di terapie manuali.
L’obiettivo di questa seconda fase è il recupero del completo raggio di movimento di un’articolazione (“escursione articolare”) o il ritorno allo svolgimento di un gesto specifico in assenza di dolore.
Il Rieducatore può avvalersi di tecniche come la mobilizzazione articolare e l’allungamento muscolare (o “stretching”).
Il lavoro di articolarità dev’essere iniziato il prima possibile per ottenere un completo recupero.
Fondamentali sono l’esperienza e l’abilità del Rieducatore: percorrere la giusta via di cura significa evitare sia un approccio troppo blando, che rischierebbe di causare rigidità a carico delle articolazioni lasciate inattive, sia uno troppo aggressivo, che potrebbe determinare l’aggravarsi del quadro infiammatorio.
La terza fase punta al ripristino della forza e del tono muscolare, e al recupero della resistenza.
Il Rieducatore lavora sul potenziamento muscolare seguendo il principio della progressione dei carichi: questo aiuta a evitare il sovraffaticamento. Fin dai primi momenti si agisce sulla resistenza alla fatica e allo sforzo (capacità aerobiche), compatibilmente con le condizioni fisiche e le potenzialità del singolo paziente e sempre sotto stretto controllo medico.
Stimolare da subito i muscoli e i distretti dell’apparato locomotore interessati a dare il massimo agevola il processo di recupero della forza e il ritorno agli standard pre-infortunio.
Fondamentale è la capacità di misurare il lavoro prodotto in modo quantitativo, attraverso dei test: il Test isocinetico e il Test di valutazione del metabolismo aerobico (Test di soglia).
L’obiettivo di questa fase è recuperare la coordinazione.
Ogni lesione a livello dell’apparato muscolo-scheletrico determina alterazioni dei meccanismi propriocettivi, ossia dei processi sensoriali e neuromotori che consentono di percepire il corpo nello spazio e i propri movimenti.
La propriocettività dev’essere ripristinata quanto prima per ottenere un pieno recupero e una motricità più consapevole, oltre che per prevenire recidive.
In questa fase la rieducazione propriocettiva non segue schemi predefiniti ma viene affidata al Rieducatore, che procederà con esercizi mirati e un approccio personalizzato.
L’ultima fase del percorso riabilitativo è il recupero delle normali gestualità della vita attiva e, per l’atleta, il recupero del gesto tecnico-specifico relativo allo sport praticato, che deve essere ripristinato in modo fluido e preciso, senza incertezze, timori o sbavature.
Questa fase si svolge sul campo ed è rivolta a tutte le tipologie di pazienti: il calciatore che vuole tornare a giocare e la persona comune che desidera tornare a lavorare o a svolgere le sue attività quotidiane senza limitazioni, dolori o paure di ricadute.
Anche il programma di rieducazione sul campo non viene deciso a priori ma è modificabile di giorno in giorno, di seduta in seduta, di concerto con il medico e in base alle risposte fornite dal singolo paziente.