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P.Iva 03740671205 – Cap. Soc. Int. Vers. Euro 10.400 – Reg. Imp. n.03696800378 – R.E.A. n.309376
Il gomito, la struttura che collega il braccio (composto dall’omero) con l’avambraccio (composto dal radio e dall’ulna), è un’articolazione complessa del nostro corpo, costituita da tre diverse articolazioni; l’articolazione omero-ulnare (omero ed ulna), omero-radiale (omero e radio) e radio-ulnare (radio con ulna). Il gomito ha la funzione fondamentale di consentire movimenti di flessione-estensione e rotazione del braccio. La stabilità del gomito è mantenuta da stabilizzatori passivi (ad esempio: capsula, legamenti, ecc.) ed attivi (muscoli). Il gomito è una delle articolazioni più comunemente dislocate sia negli atleti che nella popolazione generale. A seconda del grado di separazione delle ossa, sia la lussazione (separazione completa dell’articolazione con le ossa fuori posto) che la sublussazione (separazione parziale dell’articolazione con le ossa ancora a contatto) sono possibili. La direzione di lussazione più comune è posteriore, tuttavia sono possibili anche lussazioni anteriori. La lussazione mediale e laterale sono spesso presentate in combinazione con le principali direzioni (anteriore o posteriore). La direzione della lussazione ed i sintomi conseguenti sono in genere dettati dal meccanismo di lesione, che in genere comporta la caduta su una mano tesa (lussazione posteriore) o su un gomito flesso (lussazione anteriore). Esistono anche altri meccanismi di lesione, ed in genere comportano un contatto ad alta energia negli sport ed incidenti automobilistici. I pazienti colpiti da questa lesione in genere presentano dolore localizzato attorno al gomito che può irradiarsi ad altre strutture, gonfiore, contusioni, deformità del gomito e funzionalità braccio-gomito gravemente compromessa. Oltre a raccogliere informazioni riguardanti il meccanismo della lesione, ed eseguire una valutazione fisica accurata del paziente, in genere viene eseguito un esame strumentale (ad esempio: radiografia, tomografia computerizzata, risonanza magnetica) per visualizzare in modo ottimale le specifiche della lesione.
Dopo la lussazione del gomito, è necessario implementare una tecnica di riduzione per riposizionare il gomito nella sua posizione originaria. Dopo la riduzione del gomito, la gestione dei pazienti affetti da questa lesione è influenzata da diversi fattori correlati all’evento traumatico stesso, come la presenza di lesioni associate (ad esempio, fratture, lesioni legamentose, ecc.), il coinvolgimento di altre strutture (ad esempio: danni riportati al sistema nervoso, vascolare, ecc.) e le caratteristiche del paziente interessato (ad esempio: età). Il trattamento conservativo consiste tipicamente nell’immobilizzazione del braccio che impedisce i movimenti del gomito. Dopo aver rivalutato la stabilità dell’articolazione dopo un periodo di immobilizzazione, può iniziare la riabilitazione, poiché un’immobilizzazione prolungata può essere deleteria per il recupero. Nel caso in cui si ritenga necessario un trattamento chirurgico (ad esempio: grave lassità articolare, lesioni associate, fratture, ecc.), sono disponibili diverse procedure che sono sempre discusse tra il paziente ed il personale medico-chirurgico. Dopo l’intervento chirurgico, è solitamente consigliato un periodo di protezione ed immobilizzazione con l’uso di un tutore, e la riabilitazione dovrebbe iniziare non appena indicato dal team medico. In Isokinetic, dopo essere stato attentamente visitato da uno dei nostri medici specializzati, il tuo processo di recupero sarà strutturato in diverse fasi e si svolgerà in quattro ambienti diversi: la piscina, la palestra, la sala di analisi del movimento, ed il campo. Nelle fasi iniziali, gli obiettivi principali mirano a ripristinare l’omeostasi del complesso del braccio-gomito, riducendo il dolore ed il gonfiore, recuperando la mobilità e la funzionalità degli arti superiori. Nella fase intermedia della riabilitazione, la forza del braccio ed il recupero della resistenza muscolare diventano la priorità, insieme all’ottimizzazione della qualità generale del movimento per imparare ad integrare l’arto infortunato nelle attività della vita quotidiana e nello sport. Infine, per completare il processo di recupero, la riabilitazione sul campo svolge un ruolo fondamentale nel consentire ai nostri pazienti di tornare in modo sicuro ed efficace a partecipare alle loro attività e sport preferiti che richiedono l’utilizzo degli arti superiori (ad esempio: sport di lancio, uso di racchette, cadute, ecc), massimizzando i risultati della riabilitazione e riducendo la probabilità di complicazioni.
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