La rottura dei legamenti collaterali (LCM, LCL) si verifica solitamente quando la gamba viene sollecitata verso l’interno o verso l’esterno. È particolarmente frequente perché questi movimenti anomali si verificano in molte attività sportive.
La lesione a carico dei legamenti collaterali è tanto più grave quanto più intenso è stato il meccanismo traumatico:
L’esame obiettivo può essere sufficiente per stabilire una diagnosi corretta anche se talvolta è indicata l’esecuzione di un’ecografia per valutare il decorso del legamento o di una RMN per valutare le eventuali lesioni associate.
La scelta del trattamento conservativo piuttosto che quello chirurgico dipenderà dal grado della lesione di legamenti crociati collaterali (LCM, LCL).
Nella fase iniziale è comunque fondamentale l’utilizzo di una ginocchiera e di stampelle in quanto i legamenti collaterali, contrariamente ai legamenti crociati, vanno incontro spontaneamente ad un processo di cicatrizzazione, favorito in un primo periodo dall’immobilizzazione. La rigidità del ginocchio va comunque prevenuta rimuovendo il tutore appena possibile ed iniziando precocemente il lavoro in piscina con l’acqua alta. Nel programma riabilitativo verranno inoltre inseriti esercizi specifici per evitare stress al legamento danneggiato e favorire l’orientamento corretto della cicatrizzazione ed il recupero completo della funzione del ginocchio.
In rari casi il medico consiglierà un intervento chirurgico per riparare il legamento collaterale danneggiato.
Nella maggior parte dei casi le lesioni dei legamenti collaterali sono associate ad altre lesioni del ginocchio (legamenti crociati e menischi); più rara è la lesione isolata del collaterale che necessita di un trattamento chirurgico.
Di solito un periodo di immobilizzazione adeguato seguito da una rieducazione mirata permette la ripresa dell’attività sportiva; in caso di insuccesso riabilitativo o in seguito al persistere della sintomatologia vi può essere indicazione al trattamento chirurgico.
La sutura dei legamenti collaterali consiste fondamentalmente nella sutura del legamento con fili non riassorbibili o sutura del legamento con fili non riassorbibili e tensionamento con cambra.
Nell’immediato periodo post-operatorio il ginocchio viene tenuto immobilizzato in una ginocchiera bloccata a 20° di flessione per 3 settimane e proscrizione del carico per 3 settimane.
Potrai rivolgerti a noi dopo circa 15 giorni dall’intervento per la rimozione dei punti di sutura.
Il trattamento riabilitativo sarà svolto inizialmente solo in palestra. Una volta rimosso il tutore si inizierà un carico parziale e progressivo e verrà collaudata l’attività in piscina.
A circa 4 mesi dall’intervento avviene la dimissione e la ripresa dell’attività sportiva.
Infine ti potrà essere consigliata la rimozione della cambra.
In caso di lesione isolata del collaterale mediale (LCM) il paziente riferisce un trauma in valgo (ginocchio verso l’interno) senza rotazione; il trauma in varo che porta invece ad una lesione del collaterale laterale (LCL) è un’evenienza poco comune, quindi in questa sede descriveremo solo il trattamento conservativo dopo lesione LCM.
Il legamento in questione e molto innervato e vascolarizzato perciò durante le prime fasi della riabilitazione sarà importante evitare la rotazione e movimenti valgizzanti in catena aperta (senza l’appoggio del piede a terra) che scatenano un dolore improvviso e pungente.
La riabilitazione prevede il rinforzo dei muscoli che stabilizzano medialmente il ginocchio come il vasto mediale, gli adduttori, i flessori mediali e il gemello mediale e i muscoli della zampa d’oca.
Successivamente verranno effettuati esercizi che limitano funzionalmente il valgismo come gli extrarotatori d’anca, il gluteo e i muscoli del core e esercizi per l’equilibrio la stabilità e la propriocezione.
Durante la riabilitazione il dolore permane a lungo per cui è molto importante informare il paziente ed effettuare una lunga e progressiva ripresa del gesto sportivo nella fase di la riabilitazione sul campo.
È fondamentale invece effettuare il Test di analisi del movimento (MAT) nella Green room soprattutto per quanto riguarda le ricadute dopo un salto e i cambi di direzione a 90° e 180° per educare alle corrette strategie motorie e evitare il re-infortunio.