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Il gomito, la struttura che collega il braccio (composto dall’omero) con l’avambraccio (composto dal radio e dall’ulna), è un’articolazione complessa del nostro corpo, costituita da tre diverse articolazioni; l’articolazione omero-ulnare (omero ed ulna), omero-radiale (omero e radio) e radio-ulnare (radio con ulna). Il capitello radiale è la parte prossimale del radio che si articola sia con l’omero che con l’ulna. Questa struttura ha la funzione fondamentale di consentire i movimenti di flessione-estensione e rotazione del gomito. Le fratture del capitello radiale sono rare in generale, ma purtroppo comuni quando vengono riportate fratture del gomito. Il meccanismo di lesione tipico consiste in un evento traumatico diretto al gomito o una caduta con la mano in estensione. A causa dei diversi meccanismi di lesione e delle caratteristiche della frattura, i pazienti possono riferire una sintomatologia significativamente diversa. I pazienti affetti da questa lesione presentano in genere dolore localizzato sul sito della frattura che può irradiarsi ad altre strutture, gonfiore, contusioni, deformità del gomito, funzionalità braccio-gomito gravemente compromessa e potrebbero riportare blocchi dell’articolazione. Oltre a raccogliere informazioni riguardanti il meccanismo della lesione, ed eseguire una valutazione fisica accurata del paziente, in genere viene eseguito un esame strumentale (ad esempio: radiografia, tomografia computerizzata, risonanza magnetica) per visualizzare in modo ottimale le specifiche della lesione.
La gestione dei pazienti affetti da fratture del capitello radiale dipende fortemente dalle specifiche della lesione, come la posizione dei frammenti ossei (ad esempio: dislocati, non dislocati, ecc.), lesioni associate (ad esempio: muscoloscheletriche, neurali, del sistema vascolare, ecc.) e le caratteristiche dei pazienti affetti (ad esempio: età). Alcune fratture del capitello radiale (ad esempio: fratture piccole e stabili che non compromettono significativamente la funzionalità del gomito) possono essere gestite in modo conservativo con immobilizzazione/protezione (attraverso l’implementazione di un gesso o un tutore) e riabilitazione. Nel caso in cui si ritenga necessario un trattamento chirurgico, sono disponibili diverse procedure che sono sempre discusse tra il paziente ed il personale medico-chirurgico. Dopo l’intervento chirurgico, è solitamente consigliato un periodo di protezione ed immobilizzazione con l’uso di un tutore, e la riabilitazione dovrebbe iniziare non appena indicato dal team medico. In Isokinetic, dopo essere stato attentamente visitato da uno dei nostri medici specializzati, il tuo processo di recupero sarà strutturato in diverse fasi e si svolgerà in quattro ambienti diversi: la piscina, la palestra, la sala di analisi del movimento, ed il campo. Nelle fasi iniziali, gli obiettivi principali mirano a ripristinare l’omeostasi del complesso del braccio-gomito, riducendo il dolore ed il gonfiore, recuperando la mobilità e la funzionalità degli arti superiori. Nella fase intermedia della riabilitazione, la forza del braccio ed il recupero della resistenza muscolare diventano la priorità, insieme all’ottimizzazione della qualità generale del movimento per imparare ad integrare l’arto infortunato nelle attività della vita quotidiana e nello sport. Infine, per completare il processo di recupero, la riabilitazione sul campo svolge un ruolo fondamentale nel consentire ai nostri pazienti di tornare in modo sicuro ed efficace a partecipare alle loro attività e sport preferiti che richiedono l’utilizzo degli arti superiori (ad esempio: sport di lancio, uso di racchette, cadute, ecc.), massimizzando i risultati della riabilitazione e riducendo la probabilità di complicazioni.
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