Il trattamento riabilitativo e la prognosi dipendono dalla fase clinica in cui ci si trova: acuta, cronica-recidivante, cronica-persistente. Il riposo e la sospensione dell’attività evocante il dolore è la prima indicazione assoluta nel trattamento di questa patologia.
La prima fase del protocollo riabilitativo è incentrata sulla riduzione del dolore, attraverso terapie fisiche (laser, tens e applicazioni giornaliere di ghiaccio) e sulla risoluzione della contrattura muscolare che determina la tendinopatia con massoterapia decontratturante dei muscoli dell’avambraccio, massaggio trasverso profondo dei tendini dei muscoli flessori ed estensori (soprattutto nella porzione distale, vicino all’epicondilo). È importante informare bene il paziente che il dolore, essendo di origine funzionale, non sparisce del tutto ma permane anche durante le fasi successive della riabilitazione fino al completo riequilibrio dell’azione tendinea e muscolare.
La fase successiva del protocollo riabilitativo è caratterizzata dal rinforzo dei muscoli epicondiloidei ed epitrocleari come l’estensore radiale breve del carpo, l’anconeo, l’estensore del carpo e il comune delle dita prevalentemente in forma eccentrica sia manuale che con utilizzo di elastici e zavorre; molto importante in questa fase il riequilibrio dei muscoli flesso/estensori del polso e della muscolatura della spalla (soprattutto extrarotatori) per permettere di stabilizzare e controllare meglio il movimento dell’avambraccio.
Alla completa remissione dei sintomi e con l’utilizzo di un tutore specifico il programma riabilitativo termina con l’ultima fase del campo sportivo con esercizi propedeutici al lancio, presa con oggetti per il controllo neuromotorio ed esercitazioni tecniche specifiche dello sport praticato per una ripresa graduale della gestualità complessa in tutta sicurezza e un’educazione alle giuste abitudini da adottare per la prevenzione del re-infortunio.