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La colonna vertebrale è una struttura complessa del nostro corpo che fa parte dello scheletro assiale che costituisce la parte centrale del nostro corpo. La colonna vertebrale è composta da 33 piccole unità chiamate vertebre, 7 cervicali, 12 toraciche, 5 lombari, 5 sacrali e 4 coccigee. Le vertebre presentano un canale nella loro parte posteriore in cui passa il sistema nervoso che innerva diverse strutture per consentire la percezione di sensazioni ed il movimento. Tra vertebre consecutive, ci sono i dischi intervertebrali, strutture simili a cuscini con la funzione primaria di fungere da ammortizzatori e consentire la mobilità e la fluidità della colonna vertebrale. Dorsalgia è un termine generico che include molteplici condizioni con o senza una causa apparente di dolore localizzato nella parte alta della schiena. La dorsalgia non è comune come la lombalgia e può colpire qualsiasi tipo di individuo, dagli atleti alla popolazione generale. Analogamente al dolore lombare, anche la dorsalgia è multifattoriale e non sempre è attribuibile a una causa specifica, come un evento traumatico o una lesione da sovraccarico. Sono stati studiati diversi potenziali fattori di rischio nello sviluppo della dorsalgia, tra cui mancanza di mobilità, debolezza, cattiva postura, inattività prolungata, stile di vita sedentario, ma anche attività ad alta intensità e sforzo eccessivo sulla schiena. I pazienti possono manifestare sintomi significativamente diversi, dal dolore minimo, al forte mal di schiena toracico, sintomi neurali (ad esempio: formicolio, bruciore, debolezza, ecc.), mobilità significativamente limitata, e rigidità (colonna vertebrale toracica, spalle, collo). Oltre a raccogliere dati sulla storia clinica del paziente ed eseguire una valutazione fisica, spesso viene prescritto un esame strumentale (ad esempio: raggi X, tomografia computerizzata, risonanza magnetica, ecc.) in caso di sospette lesioni strutturali. È importante sottolineare che la presenza di anomalie anatomiche della colonna vertebrale rilevate tramite esami strumentali non sono necessariamente correlata ai sintomi riportati dal paziente e che falsi positivi sono comuni. Per questo motivo, un approccio olistico è fondamentale nella diagnosi e nel trattamento dei pazienti con patologie alla schiena.
In base alla gravità della condizione, possono essere implementate strategie di trattamento significativamente diverse nella gestione di questa condizione. Il trattamento conservativo è in genere il primo trattamento a cui ricorrere e consiste in riabilitazione, istruzione e, se necessario, intervento farmacologico (ad esempio: farmaci, iniezioni, ecc.). Nei casi più gravi, quando si ritiene necessario un trattamento chirurgico, possono essere implementate diverse procedure in base alle esigenze del paziente che vengono sempre discusse tra il paziente e lo staff medico-chirurgico. In Isokinetic, dopo essere stato attentamente visitato da uno dei nostri medici specializzati ed aver ricevuto un’accurata diagnosi, il tuo processo di recupero sarà strutturato in diverse fasi e si svolgerà in quattro ambienti diversi: la piscina, la palestra, la sala di analisi del movimento, ed il campo. Come per tutte le altre condizioni mediche, verrà implementato un approccio globale (bio-psico-sociale), incentrato sulle tue esigenze. Nelle fasi iniziali, l’obiettivo principale della riabilitazione è minimizzare i sintomi correlati alla condizione. Il recupero della mobilità e l’attivazione muscolare sono in genere progrediti rispetto all’ottimizzazione della postura e delle tensioni dirette alla tua schiena. Nella fase intermedia della riabilitazione, il recupero della forza e della resistenza dei muscoli dorsali e degli arti superiori diventano la priorità, insieme all’ottimizzazione della qualità generale del movimento per imparare come integrare efficacemente i movimenti della colonna vertebrale e degli arti superiori durante la vita quotidiana e le attività sportive. Infine, per completare il processo di recupero, la riabilitazione sul campo svolge un ruolo fondamentale nel consentire ai nostri pazienti di tornare a partecipare alle loro attività preferite, massimizzando i risultati e riducendo la probabilità di complicazioni.
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