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L’ileo-psoas è un muscolo formato da:
– Grande psoas, che origina dai processi trasversi di tutte le vertebre lombari, dai corpi dell’ultima vertebra toracica e di tutte le vertebre lombari e dai relativi dischi intervertebrali e va ad inserirsi sul piccolo trocantere femorale;
L’azione principale dell’ileopsoas è quella di flettere la coscia sul bacino; il grande psoas interviene nella rotazione laterale e, in misura minore, in quella mediale dell’anca.La lesione è un evento che può essere definito molto raro, e si può presentare come primo segno nei pazienti emofilici. Molto più frequenti sono le contratture e l’ipotonicità e l’ipoestensibilità di questo muscolo. La contrattura dell’ileopsoas è molto frequente. Non c’è una corrispondenza tra quadro anatomo-patologico e manifestazioni funzionali.
Nella contrattura dell’ileopsoas è tipico un inizio subdolo del dolore in fossa iliaca, intensificato da alcuni movimenti, e che non produce impotenza funzionale prolungata, ma riduce notevolmente la prestazione sportiva. A volte si può sentire uno schiocco articolare a livello inguinale, dovuto a ipoestensibilità dello psoas e quindi a eccessiva trazione sul tendine corrispondente che salta come una corda di chitarra.
Il trattamento riabilitativo è basato sul massaggio miofasciale dell’ileopsoas, recupero dell’estensibilità e della forza muscolare, unitamente alla valutazione del muscolo piriforme e al massaggio riflessogeno del piriforme.
È indispensabile rimuovere preventivamente eventuali blocchi articolari e mal posizioni dell’osso sacro. Con un trattamento specifico e personalizzato, potrai riprendere l’attività sportiva in tempi assai brevi.
La lesione dell’ileopsoas è una grande limitazione funzionale, che determina uno stato di frustrazione e preoccupazione, anche perché spesso è una lesione muscolare che, nel pronto soccorso, non viene diagnosticata.
Il trattamento conservativo è l’unico tipo di trattamento previsto. Il ciclo terapeutico consta di: sospensione dell’attività sportiva per un periodo variabile in base all’entità della lesione, in genere non meno di tre mesi; terapia fisica antalgica e antiflogistica delle lesioni distali, laserterapia, massaggio miofasciale, stretching specifico, successiva tonificazione dello stesso muscolo, ripresa graduale del gesto atletico, seguita da massaggio di scarico. Manipolazioni chiropratiche in tutti quei casi in cui si ha una mal posizione del sacro, o dei blocchi sacro-iliaci, o dei blocchi vertebrali.
Per decidere i tempi di ritorno allo sport bisogna tener conto delle variabili come l’attività sportiva e l’entità della lesione.
La contrattura dell’ileopsoas è una patologia molto frequente tra gli sportivi e amatori e non si ravvisa una corrispondenza tra quadro anatomo-patologico e manifestazioni funzionali.
Il paziente lamenta un dolore nella regione iliaca che si inasprisce in alcuni movimenti e che non produce impotenza funzionale prolungata, ma riduce notevolmente l’attività sportiva. A volte il paziente riferisce uno schiocco articolare a livello inguinale (SNAP) dovuto a ipoestensibilità dello psoas e quindi eccessiva trazione sul tendine e un riduzione della mobilità dell’anca.
La prima fase del protocollo terapeutico è incentrata sulla risoluzione della contrattura muscolare attraverso la massoterapia: massaggio miofasciale dell’ileopsoas, massaggio decontratturante dei paravertebrali lombari del quadrato dei lombi, del piccolo e medio gluteo e massaggio riflessogeno del piriforme che spesso si presenta contratto (muscolo che lavora in antitesi allo psoas nei movimenti del bacino). In questa fase è importante il lavoro di correzione posturale globale e del bacino attraverso esercizi di riassializzazione (posture in retroversione) e di annullamento dell’atteggiamento antiverso dovuto alla retrazione dello psoas ed esercizi di allungamento muscolare dello psoas stesso, del quadricipite, dei flessori di ginocchio e del piriforme per recuperare l’estensibilità.
Risolta la contrattura muscolare, è possibile iniziare la fase successiva del protocollo con l’obiettivo di riequilibrare la muscolatura: verranno eseguiti esercizi per il rinforzo, soprattutto eccentrico, dell’ileopsoas (manuale e con zavorre), del quadricipite, dei glutei e dei muscoli del core con esercitazioni a corpo libero e con l’utilizzo di attrezzi destabilizzanti e parallelamente verrà iniziata l’attività aerobica per il recupero metabolico.
Raggiunto un buon compromesso tra forza e estensibilità, il protocollo riabilitativo si conclude con l’ultima fase del recupero del gesto atletico sul campo sportivo con esercizi che coinvolgono massivamente l’anca sia sotto l’aspetto articolare che muscolo tendineo (iperestensioni d’anca, fase di caricamento del calcio alla palla). Progressivamente verranno poi inserite esercitazioni per lo sviluppo propriocettivo globale ed esercitazioni specifiche per i fondamentali tecnici dello sport praticato.
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