Questo massaggio consente di:
– Mantenere la mobilità dei tessuti traumatizzati salvaguardando il movimento fisiologico, inibendo la formazione di tessuto cicatriziale ed evitando la formazione di cross-links tra le varie fibrille. Le fibrille di collagene, che si formano durante il periodo del trattamento, si sviluppano coerentemente alle necessità funzionali dell’organismo, prevenendo eventuali recidive.
– Produrre iperemia locale per diminuire il dolore e regolare il flusso di substrati e metaboliti.
– Orientare le fibre di collagene nel modo più idoneo per resistere agli stress di natura meccanica.
– Stimolare i meccano-recettori per inibire i messaggi afferenti nocicettivi (teoria del Gate Control).
La tecnica del massaggio trasversale profondo evita il protrarsi di un’infiammazione all’interno del tessuto fibroso leso; inoltre, aiuta la formazione di una cicatrizzazione forte.
Individuato il punto da trattare si esegue il massaggio che, con la punta delle dita, effettua un movimento ripetuto, trasversalmente all’orientamento delle fibre della struttura anatomica lesa ed evitando frizioni sulla cute.
L’ MPT viene indicato soprattutto nei casi di:
-Traumi muscolari di vecchia data, dove si è già formata una cicatrice fibrosa: in questo caso, si imprime una frizione piuttosto energica e prolungata con lo scopo di rompere le briglie aderenziali.
– Infiammazioni peritendinee come le tenosinoviti, dove lo stato infiammatorio provoca un’alterazione del normale scorrimento del tendine nella sua guaina, il MTP permette di nuovo lo scorrimento. Nelle tendinopatie, i traumi ripetuti possono formare tessuto fibroso cicatriziale da cui origina uno stato infiammatorio cronico. Con il MTP si va ad agire efficacemente sul tessuto cicatriziale.
– Lesioni articolari, dove l’MTP agisce sulle aderenze che si sono formate in seguito a fuoriuscite ematiche.