Il Dottor Tomaello ha partecipato ad una tavola rotonda all’International Streaming Festival organizzato dalla SIAGASCOT (Società Italia di Artroscopia, ginocchio, arto superiore, Sport, Cartilagine e Tecnologie ortopediche) sul dolore anteriore di ginocchio con altri esperti sul tema.
Il dolore anteriore al ginocchio legato all’articolazione tra femore e rotula (sindrome femoro-rotulea) è uno dei disturbi più comuni negli individui tra i 10 e i 50 anni di età, riguarda frequentemente i giovani (fino al 20% dei giovani adulti) e in particolare le ragazze (le femmine ne sono affette 2.5 volte più dei maschi).
La sindrome femoro – rotulea è caratterizzata da dolore intorno o dietro la rotula durante attività quotidiane come salire o scendere le scale, accovacciarsi o correre. Essa influisce sulla funzionalità nella vita quotidiana, sull’abilità a partecipare ad attività motorie nel tempo libero, nel lavoro, nello sport e in definitiva riduce la qualità di vita.
Si è discusso di come questo dolore possa presentarsi anche in età pre-adolescenziale come conseguenza di alterazioni dell’accrescimento osseo in concomitanza con uno stress meccanico continuo sulla tuberosità della tibia, che non ha ancora completato il processo di ossificazione, operato dalla contrazione del muscolo quadricipite. È pertanto ovvio che tale patologia compaia in soggetti impegnati in attività sportive. Ciò può causare infiammazione e frammentazione della suddetta porzione ossea, ed eventualmente generare uno sviluppo osseo alterato, con una sporgenza localizzata sotto la rotula e ben visibile anche dall’esterno.
L’origine del dolore anteriore è legata a diversi fattori: la debolezza muscolare di quadricipite e glutei, le alterazioni anatomiche del femore (le ginocchia valghe, con aspetto “a X”, più frequenti nella femmina), l’alterato controllo neuromuscolare del ginocchio durante la camminata, la corsa e i salti.
La diagnosi di questa patologia è effettuata dal medico, che spesso riceve pazienti che convivono da molto tempo con questo problema senza averlo efficacemente risolto. Infatti, quasi il 40% delle persone con sindrome femoro – rotulea continua a manifestare sintomi a 2 anni dall’insorgenza. Ciò comporta generalmente un uso frequente di antidolorifici e un abbassamento del livello di attività fisica.
• Gli esperti e la letteratura scientifica concordano che:
L’educazione del paziente da parte dell’équipe riabilitativa per la corretta gestione quotidiana del suo problema al ginocchio è un elemento fondamentale per la buona riuscita della terapia.
L’esercizio terapeutico personalizzato e finalizzato al rinforzo muscolare dell’arto inferiore e al migliore controllo di bacino e tronco permette concretamente di migliorare la dinamica del ginocchio e di avanzare verso la guarigione.
La terapia manuale e la correzione dell’appoggio con eventuale uso di plantari possono aiutare ma solo se associate a educazione ed esercizio terapeutico.
Tutti i suddetti interventi forniscono un’efficacia maggiore in termini di miglioramento dei sintomi rispetto al semplice wait-and-see (aspettare per un determinato intervallo di tempo senza intervenire), che andrebbe evitato.