Lo sci ha una storia millenaria che risale al periodo compreso tra il 6000 e il 5000 a.C., epoca in cui sono datati gli sci più antichi ritrovati in Russia, vicino al lago Sindor.
Nonostante sia datato rimane uno sport emozionante, ma per evitare lesioni e infortuni è necessario essere ben preparati fisicamente; allenare la forza e stabilità del tronco, oltre a quella degli arti inferiori è essenziale per migliorare la performance sugli sci e soprattutto per ridurre il rischio di infortuni.
Contrazioni muscolari ricorrenti nello sci
Tutti gli studi scientifici concordano nell’affermare che la forza è un prerequisito essenziale per ottenere buone performance in sicurezza.
Le contrazioni muscolari tipiche dello sci sono tre: contrazione concentrica, espressa nella distensione degli arti inferiori in uscita dalle curve; contrazione eccentrica, espressa nel piegamento che precede la curva, nelle fasi di ammortizzazione post-dosso e la contrazione isometrica, richiesta nel mantenere una posizione.
Un programma di prevenzione pre-sciistico non può prescindere dall’allenamento di questi tre tipi di contrazione .
Sono moltissimi gli esercizi utili per rinforzare la muscolatura degli arti inferiori e del tronco, tutti con nomi molto tecnici: clams, bridges, planks, squats. Queste esercitazioni devono essere eseguite sotto il controllo di esperti perché la corretta esecuzione è la chiave per la prevenzione e al contrario una esecuzione sbagliata è l’anticamera dell’infortunio.
Non conta solo rinforzare, serve misurare
Nella riabilitazione e nella prevenzione moderna non è però sufficiente rinforzare ma è indispensabile misurare.
Il test isocinetico ci consente di conoscere la nostra forza e di impostare un programma personalizzato di lavoro.
Le lesioni legamentose del ginocchio sono certamente fra gli infortuni più frequenti nello sci ma non scordiamoci della colonna vertebrale: dai dati presenti in letteratura circa il 10% degli infortuni definiti severi, perché hanno portato a un’astensione dall’allenamento o dalla competizione per più di 7 giorni, ha riguardato la colonna vertebrale.
La prevalenza della lombalgia negli sciatori atleti è pari a quella della popolazione generale (ossia tra il 64 ed il 75%), ma secondo alcuni autori, comunque, più alta di quella di molti altri sport: a maggior ragione sciatori occasionali fate attenzione!
I movimenti ripetitivi di rotazione della colonna e la posizione prolungata a tronco flesso sono i maggiori responsabili delle forze che si possono verificare a livello del disco intervertebrale.a cui si aggiungono anche le sollecitazioni vibratorie e compressive durante i balzi.
Per tale ragione è importante eseguire in maniera controllata degli esercizi in rotazione con un carico aggiuntivo e rinforzo specifico anche su piani instabili dei muscoli stabilizzatori del rachide.
Dr. Luca Tomaello
Medico Chirurgo
Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione
Isokinetic Medical Group – Isokinetic Torino