La spalla è l’articolazione più mobile del corpo umano. La deambulazione su due piedi ci ha liberato dal vincolo di usare le braccia per muoverci così da poter esplorare il mondo e modificarlo a nostro piacimento utilizzando un altro prodigio della nostra anatomia: la mano. Chi ha avuto problemi alla spalla ed è stato vincolato per mesi dalla rigidità e dal dolore, come nei casi di spalla congelata, sa che rinunciare nella vita di tutti i giorni all’ausilio della spalla è molto debilitante.
Dal lavarsi al vestirsi, dal mangiare al dormire, il ruolo della spalla nella nostra vita è centrale. Il movimento cosi libero e completo della spalla si avvale di meccanismi anatomici diversi e legati tra loro. Molti sanno che i due attori principali dell’articolarità di spalla sono l’omero e la scapola, ma non tutti considerano che i muscoli coinvolti nella gestione del movimento sono numerosi e coinvolgono la quasi totalità del tronco. La scapola infatti forma con il torace una “falsa” articolazione. Non si attacca dal punto di vista articolare al tronco se non tramite la clavicola. Il resto della scapola si appoggia, per così dire, alla gabbia toracica e si muove imbrigliata da muscoli che la tengono ancorata al tronco. Questi muscoli sono il trapezio, il romboide, l’elevatore della scapola, il gran dentato e il piccolo pettorale. Se consideriamo anche l’omero, ossia il braccio, ci sono anche il grande pettorale e il gran dorsale. Tutti questi muscoli, tranne il dentato, si ancorano alla colonna vertebrale creando uno stretto vincolo funzionale tra colonna e spalla.
La persona che soffre di patologia di spalla lamenta spesso rigidità e dolore al collo o al torace. In molti casi, quando descrive il problema in sede di visita, non sa distinguere tra le due cose. Sente un dolore al collo che si irradia al braccio o alla scapola che si riflette sul torace. Il chiropratico per formazione valuta in vari distretti anatomici interessati dal disagio e cerca di stabilire le interrelazioni anatomiche per poter stilare un processo di lavoro che aiuti la funzionalità generale. Facilitare la funzionalità della colonna sicuramente riduce il disagio ma, se il problema nasce da patologie o lesioni dell’articolazione scapolo omerale, sicuramente il beneficio dura poco.
La diagnosi accurata del problema alla base del disagio è fondamentale. Nel nostro gruppo di lavoro la collaborazione tra professionalità diverse e l’utilizzo di metodiche diagnostiche come l’ecografia facilitano questo processo. A volte dolori che sembrano vincolati al braccio o alla spalla nascono dal collo come le cervicobrachialgie. In questi casi, dopo un esame clinico attento, la risonanza magnetica aiuta a distinguere tra patologie di colonna come problematiche discali compressive o irritative. Il lavoro di mobilità di spalla e colonna che esegue il chiropratico si inserisce in un processo di recupero funzionale più completo eseguito dal fisioterapista e dal rieducatore. La forza dei muscoli stabilizzatori di scapola e di omero va recuperata completamente. Soprattutto quando si parla di sportivi e lavoratori che usano la spalla in modo intenso. Tipici sono gli sport di lancio definiti overhead, quelli in cui la mano lavora sopra il livello del capo: il basket, la pallavolo, la pallanuoto, il lancio del peso e del giavellotto. Anche gli sport traumatici per la spalla come il judo, lo snowboard, il rugby o il calcio per i portieri.
Considerare il trattamento del chiropratico nelle problematiche di spalla è di grande aiuto, non solo nel processo di cura e di recupero ma nella prevenzione. Avere una buona mobilità del tronco e mantenere forza e controllo di tronco e spalla aiuta a ridurre i rischi di infortuni in entrambi i distretti anatomici.
Dr. Franco Cento
Chiropratico
Isokinetic Medical Group – Isokinetic Torino