“Dottore, mi fa male la spalla…"
È quello che si sente dire spesso Dott.Luca Bini, medico specializzato in Medicina dello Sport e da anni anche medico sociale del Bologna Calcio.
Il dolore alla spalla è spesso causa di notti insonni e frequentemente comporta anche limitazioni in alcuni semplici movimenti, importanti però nella vita di tutti i giorni, come per esempio farsi la barba o allacciarsi il reggiseno.
La spalla è un’articolazione molto complessa che unisce il braccio al tronco. La sua straordinarietà è legata all’enorme libertà di movimento, che consente di portare la mano in quasi tutti i punti dello spazio, in un’infinita combinazione di gesti armonici e nello stesso tempo potenti.
È formata da tre ossa: omero, clavicola e scapola. Esse sono connesse da muscoli, tendini e legamenti. È questo il motivo per cui il dolore di questa articolazione può essere molto intenso e una sua instabilità o rigidità possono condizionare la vita, sia lavorativa che di relazione, che sportiva.
Quali sono le cause più frequenti del dolore cronico alla spalla?
La frequente ripetizione di gesti lavorativi o sportivi soprattutto sopra il livello della spalla (ad esempio il tennis o la pallavolo), o la presenza di squilibri muscolari o irregolarità del profilo osseo provocano un aumento dell’attrito all’interno della spalla con conseguente infiammazione e nascita del dolore.
Se la situazione persiste a lungo, possono comparire delle calcificazioni e una progressiva degenerazione dei tendini, fino alla rottura. Se la situazione si aggrava il dolore può insorgere anche di notte, quando si è più rilassati.
Cosa deve fare il paziente che ha un dolore alla spalla?
Nel caso del dolore alla spalla, ci sono sicuramente sintomi da non sottovalutare: il dolore notturno, i rumori articolari e i movimenti limitati. Prima ci si rivolge al medico specialista e prima si può intraprendere una terapia riabilitativa che, se ben condotta, può risolvere il problema più rapidamente e con risultati migliori rispetto a un percorso riabilitativo iniziato dopo mesi di dolore. Dopo un’accurata visita iniziale, eventuali sospetti dello specialista possono essere convalidati attraverso l’esecuzione di esami strumentali come la radiografia, l’ecografia o la risonanza magnetica. Il medico specialista, dopo aver valutato il quadro clinico completo, deciderà il percorso migliore da intraprendere (conservativo o chirurgico) per raggiungere, in base alle esigenze di ogni singolo paziente, il massimo recupero funzionale possibile.
E se viene diagnosticata una rottura della cuffia dei rotatori?
Nel 90% dei casi, la rottura della cuffia dei rotatori è di natura degenerativa e solo nel 10% di natura traumatica. Le rotture degenerative sono spesso l’evoluzione di un’infiammazione cronica dei tendini, mentre quelle di origine traumatica possono essere conseguenti a traumi sportivi o a cadute sulla spalla.
La rottura può essere parziale o completa. Nelle rotture parziali il trattamento è solitamente conservativo e viene progettato su misura, in base alle esigenze di ogni singolo paziente, tenendo conto sia degli obiettivi sportivi che delle abitudini quotidiane.
Le lesioni complete invece, hanno quasi sempre un’indicazione chirurgica.
Come prevenire problemi alla spalla?
La postura è molto importante per il corpo in generale, ma soprattutto per la schiena e le spalle. Avere un buon tono muscolare e una buona elasticità può aiutare a gestire i sovraccarichi. Attenzione però agli esercizi “fai da te" in palestra che possono favorire l’insorgenza di sovraccarichi.