Con l’inverno oramai alle porte si spolverano le attrezzature da sci e snowboard per divertirsi sulla neve. Nell’entusiasmo di riprendere il lontano contatto con l’aria fredda e lo scricchiolio della neve appena caduta ci dimentichiamo che anche il corpo va ricondizionato e mobilizzato in modo adeguato.
A rischio arto superiore e inferiore
Lo sci è storicamente associato a infortuni dell’arto inferiore, soprattutto del ginocchio. In effetti la statistica epidemiologica dell’incidenza di infortuni li mette al primo posto per lo sci a un 55%. Se però guardiamo le statistiche dello snowboard vediamo che in vetta ci sono l’arto superiore, in particolar modo il polso con un 31,6% e la spalla con 11,4%, seguito dal tronco il 37% degli infortuni totali. Sempre nello snowboard la testa, il collo e la faccia contano il 15% degli infortuni.
Essere pronti ad andare sulle piste non è solo più un mettere a posto le gambe ma considerare tutto il corpo. Non bastano fare balzi e squat, bisogna fare lavorare le spalle, le braccia e il tronco. Pensare di appendersi a una barra e provare anche qualche trazione. Il dott. Attia, esperto di medicina preventiva e longevità, consiglia di rimanere appesi per un minuto. Questo migliora la presa delle mani e irrobustisce braccia e tronco. Se poi si riescono a fare delle trazioni ancora meglio. Un numero minimo potrebbe essere farne un paio. Sembrerà per alcuni un’impresa difficile ma dopo aver iniziato verrà voglia di mettersi alla prova e continuare.
La chiropratica, un aiuto a riattivare il corpo
Nello spolverare il corpo verranno nodi al pettine, tanti piccoli acciacchi legati alla troppa sedentarietà in ufficio o a casa. In questo caso è utile farsi aiutare nella ripresa della mobilità generale da un chiropratico che con attenzione accompagna la schiena e le articolazioni nella ripresa del movimento e della coordinazione.
Il lavoro specifico del chiropratico non potrà sostituirsi al lavoro attivo di ripresa della forza e di preparazione al gesto atletico. Né tanto meno potrà consentire di accorciare la normale tempistica di adattamento della fisiologia. Un programma di ripresa e condizionamento
necessiterà di almeno 6-8 settimane. Farsi trattare può rendere il processo meno pesante nel recupero e sicuramente ottimizzare la rifinitura di tutti quegli acciacchi che verranno fuori nel periodo di allenamento.
Per concludere, attenzione all’eccessiva intensità dei lavori sulle piste. Chi inizia a sciare preso dall’entusiasmo e dal cercare di ammortizzare i costi dell’attività a volte sopravvaluta la propria resistenza. Sciare per molte ore senza preparazione in altura può portare a fatica e incidere negativamente sulla qualità gesto atletico. Meglio diluire lo sforzo con pause e qualche recupero in più. Piccole attenzioni e buon senso aiuteranno a passare una stagione invernale senza complicanze. Quindi buon lavoro e tanto divertimento.
Dr. Franco Cento
Chiropratico
Isokinetic Medical Group – Isokinetic Torino