Durante la 28ma edizione del Congresso di Isokinetic di Londra, il Dr Fabrizio Tencone di Isokinetic Torino ha presentato una relazione nella sessione dedicata alla cura e alla prevenzione degli infortuni al legamento crociato anteriore.
La sua relazione si intitolava “Infortuni al ginocchio: il segreto è nell’ottimizzazione della funzione neuromuscolare?”. Nel corso della presentazione il Dr Tencone ha spiegato che quando si ha un infortunio si riportano due tipi di danno, il primo strutturale al ginocchio, il secondo nelle connessioni tra periferia e cervello. Infatti il legamento crociato anteriore è un sensore, contiene tessuto nervoso, e la rottura del legamento priva il cervello di importanti segnali sensitivi dalla periferia, con la conseguente necessità da parte del sistema di affidarsi maggiormente all’input visivo rispetto che ai sensori intrinseci del ginocchio.
Quando la chirurgia è eseguita da esperti, a regola d’arte, quali sono le altre strategie utili a costruire un percorso di cura efficace fino al ritorno allo sport? E’ ormai evidente dagli studi presenti nella letteratura medica e nell’esperienza di Isokinetic che sia necessario impostare un percorso riabilitativo basato su criteri clinici da rispettare secondo una progressione.
E’ peraltro evidente che la chiave per una corretta riabilitazione dopo lesione del legamento crociato anteriore risieda nell’allenare il cervello usando la vista. In questo modo, attraverso diversi strumenti allenanti si restituiscono al sistema gli stimoli necessari per riprogrammare correttamente il movimento. Esistono vari strumenti studiati in ambito riabilitativo sportivo: occhiali stroboscopici e realtà virtuale hanno già trovato applicazione in ambito sportivo, ma uno dei sistemi più solidi per la cura e la riabilitazione degli schemi motori alterati dopo infortunio al ginocchio è il training neuromotorio dopo Test di Analisi del Movimento.
Questo allenamento specifico, presente nelle strutture del Gruppo Medico Isokinetic dal 2016, permette all’atleta di riapprendere i movimenti corretti, “pensati”. Dopo aver perfezionato il movimento nella Green Room, “palestra del movimento”, l’atleta è “pronto” ma è ancora lento, deve riflettere sul movimento corretto.
La fase finale della riabilitazione si completa sul campo riabilitativo, quando il movimento viene provato in sicurezza su spazi aperti e l’atleta guadagna ancora più velocità e consapevolezza nei propri mezzi.
Non è più un segreto e dopo il Congresso Isokinetic di Londra migliaia di studiosi da tutto il mondo ne hanno ricevuto conferma: la riabilitazione degli infortuni del ginocchio necessita di un corretto allenamento del cervello attraverso il training neuromuscolare per tornare a svolgere automaticamente movimenti corretti e minimizzare il rischio di re-infortunio.