Il primo obiettivo della riabilitazione è il recupero del ROM fisiologico (generalmente molto limitato) attraverso mobilizzazioni passive e attive in flessione, estensione, prono-supinazione del polso, mobilizzazioni articolari interfalangee sia del pollice che delle dita attigue. In questa fase, per controllare il dolore sono utili terapie fisiche (ghiaccio, laser, ultrasuoni in immersione) e massoterapia drenante e decontratturante dell’arto superiore.
Raggiunta l’articolarità completa, è possibile progredire alla seconda fase della riabilitazione, incentrata sul recupero della forza dei muscoli epicondiloidei ed epitrocleari con esercizi contro resistenza manuale e con zavorre e sul recupero del trofismo dei muscoli intrinseci della mano con elastici, palline di diverse consistenze, pinze e retine.
Il programma riabilitativo termina con l’ultima fase sul campo sportivo con esercitazioni propriocettive per il recupero neuromotorio della funzionalità della mano e altre che portano il paziente a compiere gesti sport specifici con esercizi per lancio/presa di oggetti e piegamenti su superfici instabili per la prevenzione delle cadute.