La frattura del bacino si osserva oggi sempre più frequentemente per l’aumento degli incidenti stradali.
Si può suddividere in 3 grandi gruppi:
Fratture che provocano la discontinuità del bacino con perdita della stabilità. Esempi di questo tipo sono: le fratture della branca superiore e inferiore (intorno al forame otturatorio), le fratture della sinfisi pubica (la cosiddetta frattura a farfalla).
Fratture che provocano la discontinuità del bacino ma che conservano stabilità. Esempi sono: la frattura isolata del pube, la frattura isolata dell’ischio.
Fratture e lussazioni che interessano l’articolazione dell’anca, con o senza frattura dell’acetabolo.
Le fratture del bacino hanno un’alta incidenza di complicanze gravi, motivo per cui è sicuramente fondamentale una tempestività di intervento per i chirurghi ortopedici in prima istanza, ma anche una condotta prudente durante la riabilitazione.
Il periodo di riabilitazione generalmente ha una durata dai 4 ai 6 mesi, anche se è soggetto ad alcune variabili, in particolare l’età.