Nel pomeriggio di mercoledì 1 maggio il Dr Tencone è stato intervistato in diretta su SkySport24 e ha parlato delle novità emerse dalla 28ma edizione del Congresso di Isokinetic, che quest’anno si è tenuto a Londra, nello storico stadio di Wembley.
Al Congresso si è parlato di medicina sportiva sotto tutti gli aspetti e hanno partecipato medici, fisioterapisti, esperti di scienza dello sport provenienti da 85 Paesi di tutto il mondo. Per la prima volta la medicina del calcio ha incontrato gli altri sport e gli esperti di vari ambiti si sono incontrati e hanno condiviso le loro conoscenze e la loro visione.
Per la prevenzione degli infortuni nel calcio sono coinvolti molti fattori: l’età media della squadra, quanto più è bassa tanto minore è il rischio di infortuni; i ritmi della preparazione, da dosare accuratamente; l’attenzione verso il rischio di recidiva, maggiore in chi si è già infortunato; lo stile di leadership dell’allenatore, infatti si è osservato che uno stile di leadership “democratico” dell’allenatore porta ad una maggiore disponibilità di giocatori durante l’anno per un minor numero di infortuni e una minore gravità degli stessi.
Ogni squadra di calcio affronta ogni anno diversi infortuni, ma non tutti gli infortuni sono uguali tra di loro. Oggi non si valuta solo il numero complessivo di infortuni ma il peso di ogni singolo infortunio conta. Ad esempio, una lesione del legamento crociato anteriore, con assenza dai campi per 6-7 mesi, ha un peso pari a 6-7 infortuni muscolari che tengono l’atleta fuori dal campo per 1 mese.
Le caratteristiche del ritiro estivo sembrano determinanti ai fini della salute dei giocatori durante la stagione: uno degli studi presentati all’ultimo congresso Isokinetic di Londra afferma che se il ritiro all’inizio della stagione è più lungo e continuativo nel resto della stagione i giocatori si infortunano di meno. Negli ultimi anni i ritiri soprattutto per le squadre al massimo livello sono molto frazionati e complessi e questo potrebbe comportare un aumento del rischio di infortuni durante la stagione.
Gli infortuni in campo femminile non sono in generale più frequenti rispetto a quelli dei maschi ma l’infortunio al legamento crociato anteriore è 4 volte più frequente rispetto al calcio maschile: in una squadra di calcio femminile il rischio è di circa due lesioni di legamento crociato anteriore a stagione. Un motivo risiede nell’assetto posturale delle ginocchia della donna, che tendono maggiormente alla conformazione “a X” rispetto a quelle degli uomini e questo aumenta di molto il rischio di infortunio ai legamenti.
Infine, sull’attività sportiva dopo infortunio al legamento crociato anteriore, il Dr Tencone ha rassicurato il pubblico: non è vero che si deve interrompere l’attività sportiva. In accordo con il medico si può decidere di passare ad un’attività meno impegnativa per il ginocchio e consolidare il più possibile la stabilità articolare con la fisioterapia intensiva oppure, se le richieste funzionali della vita quotidiana e gli obiettivi sportivi lo richiedono, si procederà all’intervento chirurgico e dopo un percorso riabilitativo intensivo e personalizzato si potrà tornare ad ottimi livelli sportivi.