Nel caso della distorsione del polso il meccanismo traumatico più frequente è la caduta a terra sulla mano in estensione ed extrarotazione, che comporta uno stiramento delle strutture capsulari.
La sintomatologia consiste in dolore tipicamente diffuso a tutto il polso e con gonfiore di discreta entità. Sono talvolta presenti cisti sul dorso del polso.
Il riposo con bendaggio e ghiaccio ed eventualmente un tutore, per 10 giorni circa, normalmente risolvono il dolore. Successivamente è necessario iniziare terapia fisica locale e recupero dell’articolarità del polso e del tono-trofismo muscolare.
Per un recupero funzionale completo non vanno sottovalutati esercizi di propriocezione e coordinazione e il recupero del gesto sportivo negli atleti.
Riabilitazione per distorsione del polso
Il meccanismo traumatico più frequente di distorsione del polso è la caduta a terra sulla mano in estensione e extrarotazione, che comporta uno stiramento delle strutture capsulari senza lesione delle strutture legamentose, tendinee e ossee. Il dolore è tipicamente diffuso a tutto il polso con tumefazione sul dorso dello stesso; sintomo di debolezza muscolare è la diminuzione di capacità prensile. Dopo l’evento traumatico viene prescritto riposo con bendaggio o split per circa 10 giorni al termine dei quali è possibile iniziare la riabilitazione.
La prima fase del protocollo terapeutico ha come obiettivi la riduzione del dolore, attraverso terapie fisiche e ghiaccio a cubetto sulla parte dolente e recupero dell’articolarità con mobilizzazioni attive e passive per il recupero del ROM fisiologico anche a gradi estremi e massaggio dei muscoli dell’avambraccio per controllare le eventuali contratture muscolari antalgiche.
Raggiunta la mobilità completa del polso, è possibile progredire alla seconda fase incentrata sul rinforzo completo dell’apparato muscolare di avambraccio e mano utilizzando esercizi con zavorre ed elastici per prono/supinatori, flesso/estensori del polso, bicipite e tricipite, stabilizzatori di spalla (intra/extrarotatori) e muscoli della core.
Il programma riabilitativo termina sul campo sportivo con l’ultima fase che ha come obiettivi il recupero della capacità prensile e della manualità fine tramite l’utilizzo di palline theraband oppure oggetti per la presa (tipo pinze) e la ripresa del gesto sport specifico con attenzione per le discipline che richiedono il coinvolgimento dell’arto superiore e della mano.